Avete almeno 50 mq di terreno a disposizione e volete utilizzarli per realizzare un orto rigoglioso e produttivo? Oltre alle tecniche che vi abbiamo già illustrato in queste pagine, oggi vogliamo suggerirvi un metodo che rientra nella permacultura, ovvero nell'insieme di soluzioni che permettono di dar vita a coltivazioni naturali completamente ecologiche e autonome. Stiamo parlando dell'orto sinergico. Scopriamo assieme di cosa si tratta e come iniziare.
Orto sinergico: cos'è
Il concetto di orto sinergico è piuttosto recente. Il primo a descriverne le caratteristiche fu il botanico e filosofo giapponese Fukuoka Masanobu, autore del manuale The Natural Way of Farming che, nella versione italiana si intitola La Rivoluzione del filo di Paglia. Negli anni '30 Fukuoka decise di rivoluzionare completamente le tecniche di coltivazione utilizzate fino a quel momento e di ipotizzare un nuovo sistema, biologico ed ecocompatibile. L'orto sinergico, infatti, basa tutta la sua forza su quella della natura, ovvero, punta a ricreare nello spazio che intendiamo coltivare le stesse condizioni presenti in natura, senza la benché minima alterazione da parte dell'uomo o l'utilizzo di alcuna sostanza chimica. Nell'orto sinergico tutto avviene in modo spontaneo, attraverso un perfetto equilibrio e un infallibile sistema di autoregolazione basato sulla consociazione favorevole di alcune piante.
Come realizzare un orto sinergico
Impossibile non notare che alla base di questa tecnica di coltivazione ci sia un significato mistico e profondo. E, infatti, quello che ispirò il pensiero di Fukuoka fu proprio il Buddismo Zen. Al centro del Buddismo Zen, il concetto del Mu, ovvero del "senza" o, in questo caso, del "non fare".
Quindi, l'orto sinergico lascia fare tutto alla natura mentre l'uomo aspetta?
Non proprio, anzi. Nonostante questo sia attualmente il sistema di coltivazione più naturale al mondo, non è altrettanto vero che sia anche il più semplice. L'orto sinergico richiede, soprattutto in partenza, ampie conoscenze agrarie, uno schema preciso e una discreta abilità manuale. Si tratta di un lavoro che va fatto con pazienza, delicatezza e attenzione.
Anche se la resa di un orto sinergico ben fatto può essere simile a quella di un orto tradizionale, non c'è dubbio che i risultati migliori si abbiano quando questo viene realizzato dalle piccole realtà, ad esempio da una comunità ristretta di persone o da un'azienda che voglia incentrare il proprio business nella vendita di un prodotto 100% biologico e destinato a una clientela selezionata. Per questo, per iniziare, vi basterà avere a disposizione almeno 50 mq di terreno, possibilmente mai coltivati prima.
Dopodiché prendete carta, matita e vediamo come iniziare.
L'orto sinergico si presenta sostanzialmente in due forme:
- Quella con bancali paralleli e rettilinei
- Quella con bancali paralleli e curvi (a formare una spirale o un mandala).
In entrambi i casi, un'attenta progettazione sarà fondamentale. I bancali, ormai dovreste già saperlo, non sono altro che i cumuli di terreno sui quali far crescere le vostre piantine e nell'orto sinergico questi hanno delle caratteristiche e dimensioni standard: forma trapezoidale, 30 o 50 cm di altezza, 120 cm di larghezza alla base, 60 cm di larghezza nella parte superiore. La lunghezza dei bancali può essere variabile, ma, per una questione pratica, vi consigliamo di non superare gli 8 metri; mentre, fra un bancale e l'altro, devono esserci almeno 50 cm di spazio, per favorire il passaggio a piedi o con una carriola.
I bancali dell'orto sinergico non sono fatti di terreno compattato, al contrario devono essere morbidi e vaporosi. Inoltre, i trapianti non avvengono solo nella sommità piana, ma anche nelle pareti oblique.
Tenendo presente queste informazioni matematiche di base, iniziate a disegnare l’orto e, quindi, la disposizione dei bancali. Ottenuto un progetto che concili spazi a disposizione, praticità e armonia, controllate di avere a disposizione tutto quanto vi servirà a breve per organizzare l’orto sinergico:
- vanghe, badili, rastrelli, carriole
- un rubinetto al quale collegare l'impianto di gocciolatura
- tubi di polietilene da 12 o 16 mm (lunghezza calcolata in base ai bancali)
- fil di ferro grosso
- tutori in ferro
- materiale pacciamante (quantità calcolata in base ai mq di orto)
Orto sinergico: le consociazioni
Nessun concime o additivo chimico ammesso, quindi, per questo terreno che verrà reso fertile, anno dopo anno, esclusivamente attraverso la corretta applicazione di una tabella di consociazioni per l’orto sinergico.
La consociazione in agricoltura non è altro che la presenza contemporanea sullo stesso terreno di famiglie botaniche differenti, ognuna delle quali non impoverisce il terreno ma, al contrario, svolge una fondamentale azione fertilizzante. Secondo Fukuoka, la consociazione di piante e il lavoro dei microrganismi che popolano il terreno sono sufficienti per trasformare la più semplice terra nel più fertile e ricco orto, oltre che per allontanare parassiti e malattie in modo naturale.
Per questo, se vi apprestate a iniziare un orto sinergico su un terreno che si presenta come non coltivabile, l'unica soluzione è quella di acquistare della terra mista a compost naturale e, per il primo anno, di piantare su questa solo piante non commestibili o poco esigenti (come la cicoria e la bietola); mentre se lavorate su un terreno già trattato in precedenza con prodotti chimici, fondamentale sarà piantare nel primo anno le piante capaci di neutralizzare gli elementi tossici (come il trifoglio, la cicoria e la senape). Se il terreno è di buona qualità ma ricco di sassi e radici, provvedete a fare un'accurata pulizia prima di procedere con la realizzazione dei bancali.
Affascinata dalle innovazioni introdotte dal biologo giapponese, negli anni '80 la permacultrice e agricoltrice spagnola Emilia Hazelip occidentalizzò quegli insegnamenti spiegando al resto del mondo come fare un orto sinergico e dando vita a quella che oggi noi conosciamo come agricoltura sinergica. In base a questa sappiamo che:
- i bancali dell’orto sinergico devono essere sempre completamente ricoperti di piante in ogni periodo dell'anno, pena l'impoverimento del terreno
- ogni bancale deve prevedere delle leguminose. Tutte le leguminose (come le fave e i piselli) sono in grado di catturare e fissare nel terreno l'azoto presente nell'aria il quale, a sua volta, è prezioso per lo sviluppo e la crescita degli ortaggi
- le erbe aromatiche annuali e perenni possono convivere con le piante nell'orto e vanno posizionate nella parte perimetrale dei bancali
- piante dallo sviluppo vegetativo diverso (rampicanti e in superficie) possono stare nello stesso bancale. La stessa cosa vale per le piante con radici profonde e quelle che si sviluppano in modo superficiale
- è consigliabile piantare nelle zone perimetrali dei bancali dell'aglio, dei porri o della cipolla per le loro risapute proprietà antibatteriche
- le carote, le insalate e i radicchi sono perfetti per le sponde dei bancali
- le parti piane vanno dedicate, ad esempio, alla consociazione peperone e lattuga, fagioli e melanzane, ravanelli e pomodori. In un orto sinergico le consociazioni zucchine e cetriolo, melanzane e fagioli, sono le uniche possibili.
- è consigliato piantare dei fiori (come i tagate e i nastruzi) per attirare le api
- secondo l’agricoltura sinergica in Italia, se nell’orto sono presenti aree soggette al ristagno dell'acqua, meglio piantare nelle vicinanze alberi e piante con effetto drenante (come un salice piangente)
- se attorno all'orto non ci sono alberi in grado di proteggerlo dalle forti raffiche di vento, ottimale è la realizzazione di una siepe lungo tutto il perimetro
In molte pagine web e su Wikipedia potrete trovare spunti per creare il vostro orto sinergico invernale o estivo con le corrette consociazioni di piante. Scegliete quella che darà i vostri frutti preferiti!
L'irrigazione
Il miglior sistema di irrigazione per l'orto sinergico è quello goccia a goccia. Oltre a essere quello che simula alla perfezione gli effetti della pioggia sul terreno, è anche quello che consente il maggiore risparmio idrico ed evita che la parte aerea delle piante si bagni.
Procuratevi dei tubi di polietilene forati (o provvisti di gocciolatori) e fateli correre nella parte superiore dei bancali, lungo tutto il perimetro. Alla fine dovreste otterrete due file di tubi per ogni bancale, distanti fra loro 50-55 cm circa. Fissate le file al terreno attraverso pezzi di fil di ferro grosso piegato a U.
Dopo aver fissato l'impianto di irrigazione a goccia, fissate anche dei tutori permanenti in ferro. Ideali sono i tondini di ferro utilizzati nell'edilizia, i quali dovranno essere piantati nel terreno a formare archi alti circa 2 metri e poi fissati con corde di materiale biodegradabile (come la canapa). Ovviamente le piante rampicanti andranno piantate vicino a questi tutori.
La pacciamatura
In un terreno lasciato completamente al naturale, l'unica interazione umana consentita è quella della pacciamatura. La pacciamatura non si pratica solo nell’orto e nel giardino sinergico. Attraverso questa procedura, che va fatta prima di decidere cosa piantare, il terreno viene completamente coperto di materiale biodegradabile (come la cellulosa di paglia, la segatura, gli scarti di potatura o altri elementi vegetali) per ottenere:
- maggiore protezione dal gelo per il terreno
- umidità costante
- riduzione del rimodellamento dei bancali a opera degli agenti atmosferici
- creazione di un ambiente favorevole per il proliferare di microrganismi utili al terreno
- diminuzione del numero delle piante infestanti
- minore diffusione di agenti patogeni
La manutenzione e il raccolto
Nessun diserbante o agente chimico è ammesso. Ma nell’orto sinergico come si fa, quindi, ad effettuare una corretta manutenzione del terreno nei mesi successivi alla semina e ai trapianti?
Se nonostante una corretta pacciamatura dell'orto sono presenti molte piante infestanti, ricordate di non estirparle completamente ma di eliminare solo quelle che danneggiano in modo evidente la vostra coltivazione. Mentre per le talpe, i topi e gli animali nemici dell'orto potete utilizzare profumati infusi e decotti 100% naturali da spruzzare direttamente sul terreno o sulle foglie delle vostre piante, oppure piazzare trappole e mucchi di peli di cane nelle loro tane (esistono soluzioni più semplici >>).
Infine, ricordate che l'orto nel quale avviene una studiata consociazione di piante, non necessita di concimi e che quando le piante avranno dato i loro frutti, queste non dovranno mai essere estirpate dal terreno ma semplicemente tagliate nella loro parte superiore in modo che, in base al tipo di pianta, le radici si decompongano aggiungendo fertilità al terreno oppure possano dar vita a una nuova pianta.
Sto per iniziare la coltivazione di un orto sinergico di circa 100 mq. Una bella avventura. Volevo inizire quest'autunno con un sovescio di piante annue:
Favino o Veccia, Segale e grano saraceno. Vi sembra una buona miscela? manca qualcosa? E poi vorrei conoscere le percentuali delle varie sementi nella miscela.
Grazie
Rocco
Ciao Rocco, abbinare leguminose e graminacee è una buona scelta. Il grano saraceno è molto utile per il sovescio con un ciclo breve.
Le quantità posso variare in relazione al clima e al tipo di terreno, ti consigliamo di rivolgerti ad un consorzio agrario della tua zona dove potrai trovare miscele di semi già preparate idonee.
Un suggerimento: effettua il sovescio con la luna calante!
Salve, vorrei iniziare già da subito, il mio orto sinergico. Ho un terreno da anni non coltivato, prato naturale che sfalcio 2 o 3 volte in primavera. Il problema è che sta in posto inaccessibile a mezzi pesanti per cui è impossibile mettere nuova terra per i bancali. Come posso riutilizzare la terra presente? Vagare e poi più in là creare i bancali con la stessa terra?
Buongiorno Anna, certo che puoi utilizzare la terra presente senza aggiungerne altra. Per prima cosa ti consigliamo di fare una pulizia accurata dalle erbe spontanee successivamente, se le radici non sono molto profonde, puoi effettuare una fresatura e costruire i bancali. In caso di radici profonde meglio vangare il suolo. La capillare rimozione delle erbe spontanee in fase iniziale ti consentirà minori interventi futuri.